Escursione di SA 17/11/01, sul Monte Voltigno

È stata senza dubbio una nottata da ricordare quella tra il 17 e il 18 novembre che alcuni soci hanno vissuto come di consueto sul Monte Voltigno, sia per le condizioni meteorologiche favorevoli e per la temperatura (fredda ma non rigida), sia, soprattutto, per il ricco bagaglio di osservazioni e fotografie.

Dopo la fine della prima lezione del corso di astronomia teorico/pratico tenutasi nella sala consiliare del quartiere n. 5 del comune di Pescara partito "alla grande" visto l’alto numero dei partecipanti, Bruno, Gianni ed il sottoscritto dopo un fugace spuntino a base di pizza siamo partiti per la sessione osservativa già d’accordo con Piero F. che ci avrebbe raggiunti sul posto.

L’obiettivo era quello di osservare e fotografare la cometa wm1 linear, qualche oggetto celeste nonché sperare di ammirare per il quarto anno consecutivo lo sciame meteorico delle leonidi il cui picco, purtroppo, si sarebbe dovuto verificare in un orario non favorevole per gli osservatori europei.

Arrivati sul posto e montati subito i quattro telescopi il primo oggetto traguardato è stato ovviamente la cometa e qui la prima positiva sorpresa; già visibile nel piccolo cercatore 6X30 quasi allo zenit al rifrattore da 102 ed al newton da 200 mostrava una bella visione con una grande chioma di almeno 10 primi ed una magnitudine intorno alla settima. Non era visibile una vera e propria coda ma un evidente decentramento del falso nucleo. Anche se non è stato possibile fotografarla al telescopio dato il forte moto proprio rispetto alle stelle unitamente alla difficoltà di poterla inseguire nello strumento di guida viste le sue generose dimensioni nell’oculare di guida con crocicchio illuminato, la soddisfazione nel poterla ammirare è stata notevole. A dicembre tale astro potrebbe raggiungere il limite della visibilità ad occhio nudo, converrà tenerla sotto controllo.

Nessuno di noi si aspettava di assistere ad una pioggia di leonidi, tantomeno ad un meteor-storm, tuttavia sin dalle prime ore del 18, quando la costellazione del leone cominciava ad alzarsi dal crinale della vicina montagna, era evidente una discreta attività meteorica e se si aveva la pazienza di tenere il naso all’insù per più di qualche minuto la "stella cadente" era assicurata e a volte ben luminosa. Man mano che si progrediva nella notte insieme al freddo saliva evidente il numero di meteore tanto da farmi decidere di montare una seconda reflex con obiettivo da 35 mm sulla montatura (che avevo impegnato per foto al fuoco diretto con riduttore del rifrattore da 4"). Decisi di immortalare le leonidi che fossero apparse nella zona intorno al cancro, tra il leone ed i gemelli; dopo una decina di minuti ruppi il silenzio della notte con un grido di soddisfazione. Il primo bolide molto luminoso era stato catturato in tutto il suo sfavillare tra il bianco ed il giallo arancio intorno alle ore tre quando l’amico Piero, purtroppo per lui, aveva già abbandonato la spedizione.

Foto delle Leonidi - Marco Di BiaseUn vero colpo di fortuna. Il bolide di magnitudine -3 lasciò una persistente scia in cielo per diversi minuti e non è stato il solo della nottata, infatti molte altre meteore sono sfilate in cielo (anche più di una al minuto) e molti bolidi ci ripagavano della decisione presa di non perdere l’appuntamento con le leonidi 2001; uno degli ultimi lungo oltre 30° e di un delizioso colore tendente al verde caduto intorno alle 5 sulla verticale dell’orizzonte nord-ovest, lasciava ammirare una persistente scia luminosa per svariati minuti che cambiava continuamente forma per le correnti d’aria presenti in quota.

Credo che non sia solo il mio pensiero ma anche quello degli altri soci del gaspra presenti se paragono lo spettacolo alla pioggia meteorica dello scorso anno e del precedente; infatti seppure il numero di meteore non è stato altissimo (ne avrò contate alcune decine durante il tempo che non sono stato impegnato all’oculare di guida nella ripresa a lunga posa), sicuramente l’alto numero di bolidi ha equiparato la bellezza e la soddisfazione delle esperienze osservative.

L’ultima bella sorpresa c’è l’ha regalata Giove; altissimo in cielo mostrava in tutta la sua imponenza la grande macchia rossa i cui contorni erano nettamente visibili all’interno della banda equatoriale sud (SEB) all’oculare da 4,8 mm montato sul rifrattore.

Dopo vent’anni che di tanto in tanto osservo il gigante gassoso non esagero affermare che la tarda notte (si era quasi all’inizio del crepuscolo) del 18 novembre mi ha regalato una splendida visione del noto perenne ciclone di Giove favorita dal seeing piuttosto favorevole e dalla notevole altezza dell’astro sull’orizzonte. Alle ore 6, stanchi ed assonnati ma soddisfatti, dopo l’ultima fatica affrontata nello smontare e caricare tutta l’attrezzatura, ripartivamo alla volta del meritato riposo.

Foto di gruppo - Bruno Cirillo, Gianni Mantini, Marco Di Biase

(Bruno Cirillo, Gianni Mantini, Marco Di Biase)