Inquinamento luminoso prodotto dall'agglomerato urbano di Pescara e Chieti.
Da diversi anni si parla molto spesso di inquinamento ambientale, tutti si rendono conto che è divenuto un grosso problema ma nessuno, a parte chiaramente gli ambientalisti, si preoccupa veramente della questione e si chiede se e come potrà essere affrontata e risolta.
Per il comune cittadino inquinamento equivale a mare sporco, aria irrespirabile, terra avvelenata o al limite rumori fastidiosi per l'udito. In realtà esiste anche un'altra forma di inquinamento ambientale a primo approccio di secondaria importanza, l'inquinamento luminoso.
Se inquinare può voler significare alterare in modo sconveniente e dannoso per la salute dell'essere vivente l'ambiente in cui vive anche abbattere l'ambiente notturno in maniera sconsiderata con una illuminazione eccessiva e irrazionale equivale ad inquinare. Infatti i diretti danneggiati da una illuminazione scriteriata non sono solo gli astrofili che, anche se numerosi, alla fine rappresentano una più che esigua minoranza sacrificabile, ma l'intera collettività e ciò è facilmente dimostrabile se si tiene in conto una semplice e scontata riflessione. Produrre illuminazione ha un costo; più si illumina più si spende, non solo; più si illumina e più si inquina non solo il cielo, così caro agli astrofili, ma tutto l'ambiente per il semplice fatto che per produrre illuminazione bisogna produrre energia e qualsiasi forma di energia artificiale prodotta dall'uomo in maniera convenzionale contamina l'ambiente naturale, basta pensare alle centrali elettriche a carbone o petrolio per non parlare di quelle nucleari.
Non serve molto per limitare al minimo questo male inevitabile; basterebbe intanto che si progettassero solo impianti idonei ad illuminare la terra con il fascio luminoso diretto verso il basso, dove serve, con lampade specifiche e con i punti luce alla giusta distanza l'uno dall'altro e non solo con l'evidente scopo di mettere a giorno tutto lo spazio abitato o le strade cittadine (e anche di campagna e di montagna) per tutta la durata della notte in maniera da poter considerare tutto questo una conquista e una vittoria per la sconfitta del buio e delle tenebre, da sempre fonte di irrefrenabili inquietudini umane.
È stato di recente scoperto che anche le piante e gli animali vengono spiazzati dal crescente inquinamento luminoso che, come tutto l'inquinamento elettromagnetico, crea scompenso nei loro bioritmi naturali.
Non sottovalutiamo il fenomeno e impegniamoci a responsabilizzare i politici e gli amministratori affinché riescano a riequilibrare tutti gli interessi in ballo a favore di un maggior rispetto per la natura, unica vera nostra ricchezza.
M.D.B.
Per saperne di più si consiglia la visione del sito di Cielo Buio.
Nella nostra nazione l'incalzante problema dell'inquinamento luminoso non rappresenta di certo un argomento principale dove porre la giusta attenzione, anche se in alcune regioni del nord diversi enti locali hanno adottato normative specifiche atte a limitare gli effetti dannosi di questa forma d'inquinamento ambientale.
Negli Stati Uniti, al contrario, anche grazie alla fattiva attività di forti associazioni come l'International Dark Sky Association molte amministrazioni locali hanno posto in atto diversi provvedimenti tesi a ridurre la luminosità del cielo.
Non si potrà mai confutare che una riduzione dell'illuminazione artificiale porta anche ad un notevole risparmio di risorse economiche ed energetiche pertanto è lecito aspettarsi (se non pretendere) che il progettista in primo luogo, ma anche il committente degli impianti d'illuminazione di sedi stradali (le principali opere urbane oggetto d'illuminazione) rispetti i seguenti livelli d'intensità luminosa stabiliti dalla CEI (Commission Internationale de l'Éclairage) che di seguito sinteticamente si riporta:
Basta aggirarsi nelle strade cittadine di notte per rendersi conto che i suddetti valori sono spesso superati e di molto.
Esistono varie tipologie di lampade che emettono diverse radiazioni luminose e il loro spettro varia sensibilmente essendo più o meno dannoso per i cultori e gli studiosi del cielo. Queste sono le principali lampade usate:
Nell'inquinamento ambientale quello luminoso risulta il più risolvibile con pochi e scontati accorgimenti che di seguito si elencano senza che ci sia la pretesa di considerarli categorici e definitivi:
Osservare queste semplici direttive significherebbe aver raggiunto una volta tanto quel sufficiente grado di maturità culturale e di apertura verso il nostro prossimo e le generazioni future che troppo spesso si ritiene immotivatamente di possedere. Per progredire realmente, culturalmente e tecnologicamente, basterebbe prima di tutto riflettere un po' di più.
M.D.B.