All'ultima fiera dell'Astronomia amatoriale tenutasi per il quarto anno consecutivo a Forlì nel dicembre 2001 gli astrofili hanno potuto apprezzare alcune importanti novità nel campo della strumentazione ed in particolare tra le montature equatoriali.
Oltre ad una interessante montatura alla tedesca di fattura Italiana, la GM 2000, molto robusta, costruita interamente con macchine a controllo numerico con materiali trafilati o in lingotti (duralluminio e acciaio), dall'aspetto molto simile alla prestigiosa Astrofisichs GE 900 ma anche dal prezzo "astronomico", faceva bella mostra di se in diversi stand una nuova montatura sempre alla tedesca che catturava subito l'attenzione per la sua discreta mole e robustezza e soprattutto per il suo prezzo che lasciava chiaramente intuire la sua provenienza.
"Il miracolo cinese" continua a stupire. C'era comunque da aspettarselo, la nota casa costruttrice orientale Synta oltre ad invadere il mercato con i suoi telescopi economici ha saggiamento deciso di colmare il suo parco prodotti con questa stupenda montatura che va ad inserirsi nella fascia di supporti robusti per tubi ottici non troppo leggeri, come potrebbero essere i rifrattori a corto fuoco e gli SC da 8", ma per per tubi decisamente più pesanti come i Newton fino a 20 cm o gli SC fino a 30 cm se di fattura non eccessivamente massiccia (fino a circa 16 kg di peso). La casa che cura la distribuzione arriva a dichiarare la possibilità di montarvi anche un C14 (del peso di oltre 20 Kg) il che forse è anche possibile ma è bene sempre tenere presente che un conto è parlare del peso che un supporto è in grado di sostenere da un punto di vista meccanico, un'altro è considerare anche che l'osservazione (e soprattutto la fotografia) astronomica abbisogna di una minima garanzia in fatto di stabilità strumentale la quale si ottiene evitando di sovraccaricare il supporto equatoriale (o altazimutale) e restando al contrario al di sotto del carico utile sopportabile dallo stesso. Una regola che ho imparato in base alla mia personale esperienza è quella di limitarsi a caricare una montatura alla tedesca di un peso uguale o di poco superiore al suo peso considerato senza il treppiede e i contrappesi; ma veniamo alle caratteristiche salienti dell'EQ-6.
Si tratta praticamente del clone della Takahashi EM 200; è palese la tendenza dei cinesi a copiare modelli di montature famose e non è detto che sia una politica errata. Riescono ovviamente ad abbattere tutti i costi di progettazione sempre necessari prima di creare un nuovo modello da costruire che in questo caso è stato fatto in fusione di alluminio con la tecnica della "colata in sabbia". Il peso della testa è di 17 Kg. (esclusi i due contrappesi).
I due motori di tipo passo-passo sono all'interno del corpo della montatura così come l'elettronica di controllo coadiuvata da una comoda pulsantiera da connettere ad una presa din sul pannello della testa attraverso un pratico cavo spiraleggiante e che consente di settare tre velocità di spostamento: 2x, 8x e 16x (rispetto alla velocità siderale). E' possibile invertire il senso di rotazione del moto per l'emisfero australe. C'e' anche da far notare che non è prevista la possibilità di scendere sotto la velocità siderale ma solo di fermare il moto.
Per quelli che volessero una elettronica più sofisticata la casa produttrice Baader planetarium ha progettato un sistema di controllo elettronico all'avanguardia con possibilità di regolare finemente la velocità di correzione, il PEC ed il backslash, di connettere un ccd di guida e di collegare un computer attraverso la RS 232. Anche un sistema di puntamento attivo è in fase di progettazione e messa a punto. In Germania, dove questa EQ-6 è molto diffusa tanto da dedicargli un sito (www.eq6.de/) è reperibile il Dynostar che consente il puntamento rapido fino a 2° al secondo.
Gli assi sono in acciaio da 39 mm di diametro, lunghezza 210 mm e 38 mm di diametro, lunghezza 260 mm rispettivamente per quello di AR e DEC e ruotano attraverso l'ausilio di cuscinetti a sfera (quello dalla parte del contrappeso è a rullini) e ciò garantisce una certa fluidità di movimento anche con carichi importanti. Ad onore di cronaca c'è da accennare al fatto che il calettamento dell'asse di declinazione che ho esaminato non è dei più precisi nel senso che l'asse stesso tende a volte a ruotare all'interno del foro del cuscinetto verso la coda di rondine della testa (Vixen compatibile) ma penso che si possa agire sulla grossa ghiera all'interno della quale scorre l'asta retrattile del contrappeso per creare più tensione ed eliminare l'inconveniente (se tale può definirsi) che ad ogni modo si manifesta solo a montatura scarica ed è sicuro che il peso del tubo e dei necessari contrappesi obbliga l'asse di declinazione a ruotare correttamente con i relativi cuscinetti.
La EQ-6 (come la costosissima EM 200 dalla quale si differenzia solo per alcuni particolari costruttivi e per il colore) non prevede manopole per lo spostamento micrometrico dei due assi secondo una tendenza ormai consolidata e con la quale concordo. Per saggiare quindi la regolarità della rotazione di una delle due viti senza fine è stato necessario smontare il motore di ascenzione retta e azionare manualmente direttamente l'ingranaggio montato su tale vite. Quì non mi sono meravigliato di aver riscontrato un difetto di eccentricità della vite (dovuto ad una lavorazione non accuratissima tipica dei cinesi, e non solo) evidenziato dall'aumento di attrito con la corona elicoidale solo per un definito tratto durante una sua rotazione completa che conseguentemente condiziona l'ampiezza dell'errore periodico dell'inseguimento siderale che è ben noto e che si manifesta ad alto ingrandimento come dei ciclici ritardi e successive accelerazioni del moto siderale fastidiosi ma solo nella ripresa ccd.
L'asse di AR è naturalmente forato e fornito di un ottimo cannochiale polare con un reticolo regolabile che prevede la posizione della stella polare in relazione al suo angolo orario nel momento della messa in stazione. Purtroppo il costruttore, prendendo un abbaglio, non ha previsto tale cannocchiale (uguale a Vixen) di adeguate scale di riferimento - in particolare manca il cerchio orario in posizione ferma sulla montatura ed è insufficiente quello datario solidale al reticolo polare del relativo cannochiale. Pertanto se si desidera un buon stazionemanto si dovranno far costruire una coppia di scale graduate opportune; uno datario da sistemare al posto dell'anello di blocco (color rosso ) dell'EQ6 e l'altro orario da incollare sul corpo della montatura a ridosso del primo. Sarà poi necessario provvedere ad una taratura del sistema con i reticolo polare. Per lo stazionamento al polo sud sono prevoste alcune stelle intorno ad esso.
La messa in stazione si effettua attraverso due leve di blocco contraposte per lo spostamento in altezza e di due manopole per l'azimut. E' anche previsto un illuminatore polare come accessorio (uguale al Vixen).
Il diametro delle corone dentate è di circa 9 cm ed i cerchi di puntamento incisi (e non semplicemente serigrafati) come nelle migliori montature, misurano circa 10 cm di diametro. Sono forniti due contrappesi di 5,4 kg ciascuno per bilanciare senza problemi qualsiasi carico ammissibile nonostante l'asta retrattile non sia molto lunga per favorire una totale scomparsa dentro l'asse cavo di declinazione.
Il treppiede fornito è sicuramente di pregievole fattura e sufficientemente robusto; è costruito in fusione di alluminio e acciaio inossidabile ed è alto da 67 cm con le gambe completamente ritratte fino a 114 cm al massimo dell'estensione; il suo peso è di 7,4 Kg. Prevede un comodo vassoio portaoculari (con cinque fori da 1"1/4 e due da 2") che assolve anche da tirante delle tre gambe attraverso l'ausilio di un'asta filettata che tiene pure ferma la testa dove va ad avvitarsi. Tre comode e robuste leve di blocco con vite in ottone bloccano in altezza ognuna delle tre gambe di questo ottimo treppiede.
Per concludere si consiglia vivamente l'acquisto di questa montatura equatoriale alla tedesca a quegli astrofili che desiderano un supporto affidabile senza dover essere costretti a spendere cifre "astronomiche". Grazie al prodigio cinese nell'essere concorrenziali viene offerta a tutti questa nuova opportunità di spendere veramente poco in relazione alla qualità del prodotto ed è notorio che anche note case produttrici di costosi strumenti si affidano ai loro tecnici e alle loro fabbriche per "sfornare" telescopi sempre più costosi . Quando ho letto il prezzo dell'EQ-6 non ho potuto fare a meno di comprarla nonostante avessi già tre montature.
Marco Di Biase