Come noto la montatura alla tedesca della Synta modello EQ6 è divenuta molto diffusa grazie al suo alto rapporto prezzo prestazioni. Con questo breve articolo vorrei relazionare su due mie esperienze dirette d’interventi di personalizzazione su tale montatura che riguarda le scale graduate per il puntamento al polo e la sostituzione dei motori originali per il puntamento automatico attivo.
Una limitazione di rilievo dell’EQ6 è il fatto di non prevedere la scala delle ore da accoppiare a quella dei mesi presente sul cannocchiale polare (uguale al Vixen) e tale seria carenza impedisce di fatto un puntamento preciso verso il polo nord celeste; nonostante le lamentele sollevate da molti astrofili, anche in rete, ne’ la Synta, ne’ altra ditta produttrice di accessori si è prodigata per ovviare al problema. Non resta quindi che intraprendere la strada dell’autocostruzione. Il cerchio datario presente a ridosso dell’oculare del cannocchiale polare non è purtroppo utilizzabile perché troppo piccolo, dovranno pertanto prepararsi entrambe le scale dove far concidere il giorno dell’anno con l’ora dello stazionamento. La soluzione più immediata (se non l’unica) consiste nel fissare un cerchio datario al posto della ghiera filettata rossa di blocco della controghiera che tiene nella sua sede il cuscinetto inferiore conico a rulli dell’asse orario; ho fatto realizzare da una ditta artigiana di costruzioni meccaniche una nuova ghiera in alluminio un po’ più spessa e dello stesso diametro di quella rossa dove sono state incise sul bordo 12 tacche corrispondenti ai mesi di un anno e, tra l’una e la successiva altra 14 tacche per i mesi di 30 giorni (un’incisione ogni due giorni). A tal riguardo bisogna ricordarsi che le 12 incisioni non dovranno essere tutte equidistanti poiché per avere una sufficiente precisione si terranno in considerazione i mesi con 31 giorni e febbraio con 29 giorni. Pertanto converrà procedere ad incidere tacca dopo tacca facendo ruotare di un angolo pari a 360°/365 x 2 il cerchio di alluminio bloccato su di una “testa a dividere” per ogni intervallo di due giorni. E’ molto utile differenziare leggermente di lunghezza le tacche di inizio mese e quelle che marcano i dieci giorni progressivi di ogni mese. Sul cerchio inciso completo, per rendere più visibili tutti le tacche un sistema pratico per colorarle di nero consiste nel passare con cura sulle stesse una matita morbida da trucco o con un colore a cera e rimuovere con un batuffolo ed un po’ di alcol tutto l’eccesso di colore presente sulla superficie. La fase successiva consisterà nel numerare con dei trasferibili della giusta misura i dodici mesi dell’anno ed infine passare un sottile strato di vernice acrilica trasparente sul fronte della graduazione del cerchio indispensabile per proteggere e mantenere nel tempo tutto il lavoro. Per chi volesse accelerare i tempi è reperibile in rete all’indirizzo eq6cdr.zip un file molto utile preparato da un astrofilo italiano che consente di stampare la coppia di scale graduate, ritagliarle ed incollarle una sul cerchio rosso e l’altra sul bordo del corpo della montatura ad esso corrispondente. Anch’io ho usufruito del file in questione per preparare il cerchio orario. Una volta ultimato il lavoro bisognerà tarare il reticolo polare precedendo come segue:
➢ ricercare su un qualsiasi buon programma di planetario l’ora di transito al meridiano per un dato giorno e per la propria località della stella polare;
➢ ruotare l’asse orario in modo che coincidano l’ora ed il giorno preso di riferimento sulla coppia di cerchi di cui avremo dotato la nostra montatura;
➢ svitare l’oculare del cannocchiale polare dell’eq6 e regolare l’asse orario in direzione orizzontale al terreno;
➢ allentare la piccola vite che tiene fermo il reticolo polare e con l’ausilio di un piccolo cacciavite ruotare il reticolo polare agendo sul bordo metallico della ghiera dove lo stesso è montato fino a rendere perpendicolare all’orizzonte la linea incisa che contiene il cerchietto per traguardare la stella polare e verso il terreno (la visione è infatti capovolta);
➢ rimontare l’oculare per controllare la giusta direzione del reticolo ed infine riavvitare, senza serrare troppo, la piccola vite di serraggio del reticolo polare. Tutta l’operazione richiede molta attenzione per evitare di sporcare di grasso il vetrino del reticolo o, molto peggio, che lo stesso esca dalla sua sede e cada in terra.
Come ormai tutte le montature in commercio anche questa può essere dotata di un minicomputer che dia la possibilità di puntare automaticamente gli oggetti celesti (puntamento attivo). In Italia si sta diffondendo l’FS2 che pilota i motori passo passo in modalità micropasso con l’ausilio di una pulsantiera provvista di soli quattro tasti e di un piccolo display a cristalli liquidi. Tale strumento si può anche collegare all’eq6 sostituendo la sola elettronica e lasciando i due motori originali, tuttavia, con questa soluzione, si potrà ottenere una velocità di puntamento molto bassa (inferiore ai 100x) e alla sola condizione di alimentare il sistema ad almeno 30/40 volt. In pratica converrà sostituire i motori, (del tipo a 48 step accoppiati ad un riduttore con rapporto ~ 130), con una coppia di motori di buona fattura a 200 step idonei al funzionamento a micropasso. Questi dovranno essere sistemati nel corpo della montatura attraverso dei supporti che prevedano un ingranaggio di collegamento all’altro ingranaggio presente sulle viti senza fine; questo tipo di lavoro può essere svolto solo da una ditta specializzata in meccanica che dovrà rispettare con ampia precisione le misure necessarie per la buona riuscita del lavoro. Una ditta italiana ha avuto l’ottima idea di costruire tutto il kit necessario a sostituire i motori dell’eq6 con relativa facilità; l’unica vera difficoltà che potrebbe incontrarsi è rappresentata dall’attenzione che occorre per avvitare le quattro viti di fissaggio dei due motori nelle sedi filettate all’interno del corpo dell’eq6, (un cacciavite a croce calamitato semplificherebbe enormemente il lavoro). I motori che possono essere impiegati non sono molto potenti ma poiché devono essere montati con l’ausilio di una coppia di ingranaggi piani con rapporto di 3,9 potremo essere abbastanza tranquilli e sicuri che la coppia finale (potenza di trascinamento) sia sufficientemente alta da permettere di caricare l’eq6 fino a ~ 13/15 kg. di strumenti. Questi motori a passo possono essere pilotati da più modelli di microcomputer compresi i meno recenti e gloriosi Palomar AD 2000 di fattura italiana che rispetto all’FS 2 o al Dynostar prevedono un tastierino numerico con alcuni tasti funzione secondo il mio modesto parere molto più performanti dei concorrenti esteri.